Avverti stanchezza e difficoltà a concentrarti? Nella tazzina invece del caffè metti un respiro solare! Eccoci al terzo appuntamento con alcune tecniche di Pranayama.
Se ancora non hai letto gli articoli precedenti (e quindi non ti sei allenato nel prendere confidenza col tuo respiro attraverso gli esercizi che avevo proposto in precedenza) ti invito a leggere “Un respiro di GIOIA” e “Un respiro di SALUTE” ; dopo avrai l’esperienza sufficiente per provare anche questa tecnica.
Se invece hai già fatto pratica, prosegui a leggere e cimentati con questa tecnica chiamata:
Benefici del respiro solare Surya Bheda Pranayama
Questa particolare tecnica, come tutte le tecniche di Pranayama produce l’effetto di riportare l’attenzione a se stessi, al proprio corpo, di sciogliere le tensioni e aiuta a distendere al mente: nello specifico, facendo riferimento alle nadi (ida e pingala) che trovi nell’articolo “La salute: questione di RESPIRI” ha un effetto stimolante che favorisce la qualità dello stato attentivo che non è da confondersi con uno stato tensivo, bensì un risveglio dell’energia e della prontezza mentale.
Il momento giusto per praticare il respiro solare
Ogni momento può essere quello adatto; ti bastano per iniziare 4/5 minuti, dipende da te e dal tuo stile di vita. Ti consiglio di farlo al mattino dopo la sveglia e nei momenti nei quali senti la stanchezza, deconcentrazione e devi comunque portare a termine un lavoro. Sconsigliato la sera dove sarebbe meglio prediligere tecniche più rilassanti.
Luogo e postura per praticare il respiro solare
In casa: individua un angolo tranquillo, possibilmente, in direzione di una finestra che ti dia l’opportunità di guardare verso l’esterno.
Siediti in posizione comoda e con la schiena ben eretta: puoi utilizzare una sedia, un cuscino o ancor meglio una delle nostre stupende panchette da meditazione in legno naturale (https://bioshop.naturopatia.org/prodotto/panchette-artigianali-per-meditazione-sistema-a-incastro-legno-naturale-non-trattato/).
Sul posto di lavoro: solo se ti è possibile prenditi 5 minuti, individua un posto che ti offra un po’ di privacy siediti su una sedia con la schiena eretta e i piedi ben appoggiati a terra.
La tecnica
Surya Bheda Pranayama è una tecnica che prevede cicli di respirazioni a narici alternate.
FASE 1
Una volta acquisita la giusta postura, fai 4 respirazioni complete:
– inspira col naso, in modo profondo e delicato partendo dall’addome, poi col diaframma e infine con il petto; riempi completamente i polmoni;
- espira dal naso in modo delicato iniziando dal petto, poi il diaframma e infine con l’addome.
FASE 2
- Rilassa le spalle e appoggia le mani sulle gambe in modo comodo;
- Apri la mano dx e porta l’indice e il medio nel palmo, lasciando aperti: pollice, anulare e mignolo. In questo modo hai creato Vishnu Mudra (vedi immagine) che utilizzerai per chiudere in modo alternato le narici.
- Porta la mano dx, mantenendo il mudra davanti al tuo naso con il palmo rivolto verso di te.
- Tieni la spalla rilassata e il gomito chiuso verso il centro del petto. Se anche in questa posizione ti senti scomodo o col braccio teso, poi sostenerne il peso appoggiando al gomito la mano sx.
- Chiudi la narice sx con l’anulare e il mignolo; inspira dalla narice dx in modo continuo e delicato contando mentalmente fino a 4 (affinché il tempo sia corretto utilizza la tecnica di conteggio 1001, 1002, 1003, 1004).
- Mantenendo chiusa la narice sx con anulare e mignolo, chiudi anche la narice dx con il pollice e trattieni per un tempo 4 (come per l’inspiro).
- Mantenendo chiusa la narice dx, apri la narice sx allargando anulare e mignolo ed espira per un tempo 4. Hai terminato un ciclo.
- Richiudi la narice sx e riapri la dx allargando il pollice e ricomincia un nuovo ciclo inspirando per un tempo 4.
Prosegui il pranayama sino a completare 6 cicli, dopo di ché, abbassa il braccio dx, sciogli il mudra aprendo la mano appoggiandola comodamente sulla gamba. Rimani in interiorizzazione ancora qualche respiro prima di riaprire gli occhi. Riaprili solo quando lo hai deciso con “consapevolezza”.
Suggerimenti
- Il tempo “4” è indicativo, potrebbe essere troppo corto o lungo, utilizza il tempo che senti più adeguato, evita di andare sotto sforzo. Il tempo aumenterà con la pratica
- Personalmente, trovo particolarmente efficace, tenere aperti gli occhi durante il primo ciclo lasciando però che lo sguardo si perda nel vuoto e chiuderli all’inizio del secondo. Questo può donare una più intensa percezione del momento in cui l’energia e l’attenzione, chiudendo gli occhi, viene ritirata all’interno.
- Il rapporto tra inspiro-sospensione-espirazione, come qui spiegato è di 1-1-1. E’ possibile anche variare questi rapporti secondo certe canoni e rendere la tecnica più avanzata ma, in questa sede, ho scelto di presentarli nella variante base.
Precauzioni
Benché sia un esercizio che non richieda sforzo fisico, il consiglio in condizioni di stati di gravidanza, ipertensioni e problemi cardiaci, è quello di evitare tempi di esecuzioni troppo lunghi che possano mandare sotto sforzo o pressione. Ora non ti resta che sperimentare questa tecnica fino a padroneggiarla e godere dei suoi benefici sul sistema nervoso, sul piano emotivo e razionale. Mi raccomando, ricordati di commentare l’articolo con le tue esperienze, porre eventuali domande e dubbi sulla tua pratica.
Buon respiro!