Digiuno depurativo, una pratica antica tornata così in voga negli ultimi tempi. Perché digiunare, quali sono i benefici e quali le controindicazioni?
IL DIGIUNO DEPURATIVO COME ASCOLTO DI BISOGNI INTERIORI
Digiunare può voler dire molte cose, coinvolge il corpo, la mente, le emozioni e non ultimo lo spirito. Significa purificarsi, velocizzare il processo di guarigione e ancora… disintossicarsi, favorire l’ascolto interiore, creare uno spazio vuoto per costruire il nuovo e imparare a nutrirsi della vita.
Gli animali conoscono e praticano il digiuno, inteso come astensione totale e volontaria dal cibo, da sempre: per l’animale sofferente il bisogno di astenersi dal cibo e il riposo sono un bagaglio innato; egli naturalmente digiuna senza averlo appreso da un’ideologia, da una religione o da qualsiasi altra fonte. Digiuna perché il suo organismo glielo richiede e lui lo ascolta. Incredibilmente, persino il cane domestico, anche se danneggiato da abitudini alimentari e ambientali lontane dalla propria vera natura, quando è ammalato si isola, non mangia e riposa.
Nell’uomo questa vocina, rimanendo inascoltata per lunghi tempi, si trasforma in una flebile appendice che sopporta in silenzio. Falsi odori, falsi sapori, falsi bisogni e false verità divengono veri e propri inibitori, messaggi innaturali che spingono l’uomo moderno a soddisfare necessità inutili, allontanandolo sempre più da se stesso e dalla possibilità di riconoscere ciò che è veramente utile alla sua vita e alla salute.
Anche lui a volte percepisce quella vocina interiore che sussurra “riposa” e “non mangiare” ma, a differenza degli altri animali, preso dal proprio tran-tran quotidiano, rinuncia a prendersi cura di se stesso per proseguire ciò che sta facendo e, senza accorgersi, crea in sé e nella propria vita disarmonia, separazione, squilibrio e malattia.
DIGIUNO DEPURATIVO COME ASCOLTO DELLE PROPRIE ESIGENZE FISIOLOGICHE
Ai nostri giorni ognuno si sente autorizzato a scegliere la direzione del “Mi Piace” e, così facendo, chi “ama” mangiare diviene obeso, chi “ama” fumare sviluppa un tumore al polmone, chi “ama” la sedentarietà crea problemi circolatori, chi “ama” la solitudine muore da solo senza amici; il mi piace non è la guida di cui parlavo: la vocina interiore a cui mi riferisco è quella luce che sa fare breccia nel buio, che sa indicare la via per creare salute, che ci spinge a colmare i vuoti e a ridurre gli eccessi. Quindi, per ascoltare la propria voce interiore, è necessario prima imparare a distinguerla dal caos delle dipendenze, dei bisogni indotti, delle abitudini, dalle proprie cronicità, dal bisogno di avere ragione e da tutto ciò che è sovrastruttura rispetto a ciò che realmente siamo.
Tutte le volte che non abbiamo fame e mangiamo ugualmente, non ascoltando la nostra parte istintiva, la rendiamo silente e, favorendo l’accumulo tossinico e il rallentamento delle attività fisiologiche, gettiamo buone basi per lo sviluppo della malattia. Nella direzione opposta, anche l’anoressico, non rispettando le proprie esigenze fisiologiche, non percepisce più il bisogno di nutrimento, non ascolta il pianto del proprio stomaco, silenzia la forza della vita che lo anima fino a produrre la morte.
BENEFICI DEL DIGIUNO DEPURATIVO
Il digiuno, permettendo all’organismo di risparmiare energia vitale normalmente spesa per lo smaltimento delle scorie metaboliche (catabolismo), supporta i processi di autoguarigione e l’attività eliminatoria; non è una cura, bensì uno strumento che, attivando meccanismi pro salute inibiti dall’intossinazione quotidiana, favorisce il recupero dello stato di salute.
- Velocizza il ripristino dell’equilibrio
- Favorisce la presa di coscienza della relazione tra riduzione di cibo, aumento di energia e di lucidità mentale
- Riduce l’accumulo di tossine e supporta l’attività degli organi emuntori
- Riduce i livelli di infiammazione e, così facendo, aumenta l’azione preventiva
- Mette a disposizione un surplus di energia per i processi di riparazione
IL DIGIUNO DEPURATIVO PUÒ FAVORIRE I PROCESSI DI GUARIGIONE?
Aumentando l’energia vitale disponibile, innesca processi di depurazione chiamati anche “crisi di guarigione” che, favorendo la liberazione e l’eliminazione delle tossine accumulate precedentemente, purificano l’organismo.
La difficoltà dei primi giorni, la tensione emotiva che sale, la stanchezza che sembra insopportabile, il sudore e l’alito maleodoranti, il pensiero fisso del cibo, i catarri e gli scoli… sono solo alcuni dei segnali che mostrano che l’intero sistema sta lavorando, come insegna la legge di Hering, per eliminare dall’interno verso l’esterno ciò che è inutile e a volte dannoso. Questi malesseri hanno la caratteristica principale di essere transitori e, una volta cessati, di lasciare il posto a un aumento di vitalità, di forza, di lucidità mentale e quiete emotiva che, senza dubbio, ripagano dello sforzo fatto.
Durante il digiuno l’organismo si nutre delle proprie riserve attraverso quel processo chiamato autolisi che, grazie alla vis medicatrix naturae, segue regole pro vita ben precise: l’organismo “affamato” digerisce i propri tessuti a partire da quelli meno indispensabili (come per esempio la massa adiposa e il glicogeno) e/o addirittura dagli accumuli dannosi (come per esempio cellulite e cisti) senza danneggiare le strutture organiche vitali. ù
Il bisogno di nutrimento fa sì che l’organismo, oltre a nutrire gli organi indispensabili, liberi le tossine accumulate nel tessuto medesimo che, grazie all’attività emuntoriale, possono essere successivamente eliminate attraverso “processi depurativi”. Quest’ipotesi contrasta con molti timori del mondo scientifico che, scambiando il digiuno per inedia, non tiene in considerazione le esperienze di medici e non medici, igienisti e non, e dimenticano che il digiuno ha una storia antica, verificata e utilizzata da molte civiltà del passato sia remoto che prossimo.
IL DIGIUNO COME TERAPIA …GIUSTO O SBAGLIATO?
Anche il digiuno, come tutti gli strumenti, non è né giusto né sbagliato; l’utilizzo che l’uomo fa di questo strumento lo può rendere utile o dannoso. Purtroppo la forma di digiuno più nota in quest’era è il “digiuno terapeutico per dimagrire”. Oggigiorno la motivazione a digiunare è spesso legata alla forma fisica e questo invalida così tanto lo strumento da renderlo in taluni casi particolarmente dannoso. E’ diffusa la tendenza a curarsi poco della qualità del cibo nel quotidiano e poi a rifiutarlo per recuperare la forma persa.
E’ lo strumento a essere dannoso o il suo uso?
Possiamo dire che un martello è “sbagliato” perché qualcuno lo ha picchiato in testa a qualcun altro?
O è più corretto affermare che il martello, come il digiuno e come qualsiasi strumento, va utilizzato in un certo modo e in determinate situazioni?
Al di là di tutte queste parole è sufficiente provare a digiunare per constatare la sua grande utilità.
DIGIUNO COME FARE ?
La risposta è più semplice di quanto si creda. In realtà non si tratta di modo giusto, ma semplicemente di habitat idoneo a ciò che stiamo facendo, si tratta di creare le condizioni favorevoli per compiere una determinata azione. Come è più facile leggere in biblioteca piuttosto che in discoteca, lasciarsi andare al sonno di notte anziché di giorno, meditare nel silenzio di un bosco piuttosto che in metropolitana, ogni situazione richiede un contesto ottimale per potersi esprimere al meglio.
Partendo da questo assunto è facile comprendere che è sicuramente difficile digiunare:
- mantenendo stati emotivi e psichici disarmonici;
- cucinando e partecipando ai pasti familiari;
- in un ambiente ricco di tensione, rabbia e paura;
- in un ambiente in cui ci sentiamo scoperti e non protetti;
- compiendo una serie di attività fisiche o intellettuali che allontanano dall’ascolto interiore e che, richiedendo una quantità di energia per l’attuazione, tolgono forza ai processi riparatori.
COSA È POSSIBILE FARE DOMANI?
Un modo semplice per iniziare a sperimentare la forza di questa pratica è saltare la cena, oggi chiamato digiuno a intermittenza, almeno una volta alla settimana. Questa semplice esperienza, che sicuramente avrete già fatto per esempio durante un’influenza, vi porterà innumerevoli vantaggi.
Precisamente il digiuno serale, oltre a collaborare alla riduzione dell’infiammazione tessutale, terreno ideale per lo sviluppo di patologie cronico-degenerative, dona sonni di qualità migliore, risvegli più vitali, aumento della forza disponibile, processi digestivi più efficaci, maggiore lucidità mentale e minore turbolenza emotiva… Insomma, anche sperimentando brevissimi digiuni, avrai modo di scoprire l’incredibile forza di questo “rimedio” che tra le altre cose ha anche il vantaggio di essere ECONOMICO, ECOLOGICO ED ETICO.
Se si vuole iniziare ad approfondire la terapia del digiuno è allora possibile:
- Digiunare 24 ore, ovvero digiuno una volta alla settimana. In questo caso è bene evitare di riempirsi la pancia la sera prima per paura di rimanere a corto di energie… altrimenti il lavoro sarà compromesso. Anzi, mangiare poco la sera prima ed il pasto successivo aiuterà l’organismo ad abituarsi senza trauma alla mancanza di cibo. È importante bere, ascoltando lo stimolo della sete senza “dimenticarsene”.
- Digiunare 3 giorni . Questo richiede una preparazione, sia mentale che fisica. È opportuno diminuire il cibo gradualmente prima di iniziare il digiuno, e nello stesso modo riprendere a mangiare. L’ideale sarebbe riuscire a ritagliarsi un tempo fuori dalla quotidianità ordinaria, soprattutto alla prima esperienza, per permettersi di fare esperienza ed ascoltarsi profondamente.
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